2001 11 Articolo: Comet 65
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19/11/2001
Introduzione
Tra i punti di forza anche la possibilità offerta dal cantiere di allestimenti, sia per gli interni che per la coperta, fortemente personalizzabili (nel segno della volontà della Comar di andare sempre più, per le barche medio grandi, verso il semi custom). Il Comet 65 esiste anche nella versione deck house. Belle le linee di questo ocean-racer: il cavallino appena accennato, la tuga quasi invisibile, il baglio massimo a centro barca e il bordo libero basso, anzi bassissimo. E poi, raro di questi tempi, si rivedono anche slanci pronunciati, eleganti. Insomma un piccolo passo indietro nel tempo in epoca “pre IMS”, per una barca da lunghe percorrenze. E’ il tocco felice di Farr ad animare lo spirito di questo 20 metri nato da uno stampo che fu già quello del NAUTA 65 (allora prodotto in pochissimi esemplari) e che è stato recuperato dalla Comar che dimostra di avere occhio per le barche belle (non a caso sono già sei i Comet 65 venduti). Sofisticata la tecnica di costruzione con scafo e coperta in sandwich di balsa o termanto, strati di Kevlar per irrobustire dove serve (ad esempio a prua e in prosimità delle paratie strutturali) e assemblaggio con la tecnica del sottovuoto. Ne viene fuori un dislocamento medio (22 tonnellate), rigido e ben invelato (per avere un metro di paragone con un’altra bella barca di serie per la crociera veloce l’X 612 “pesa” 22.500 kg per 200 metri di tela a riva). Tra i dati tecnici emerge anche il rapporto tra zavorra e dislocamento, ben il 45%, con tanto di bulbo in piombo e pescaggio di 2.65 m.
https://www.velaemotore.it/comet-65-2-la-coperta-vela-4056
Introduzione La coperta Gli interni La prova
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La coperta
Qui spicca la presenza di due pozzetti ben separati, quello di poppa riservato alle manovre e al timoniere, quello a centrobarca come zona living, per gli ospiti e per pranzare. Sul modello della prova si sentiva notevolmente l’ influenza delle scelte fatte dagli armatori, velisti e regatanti esperti, come la scotta di randa praticamente in diretta e senza trasto (soluzione concettualmente giusta ma da perfezionare per evitare che sia pericoloso lavorare sul grosso winch centrale) e l’assenza della falchetta che rende ancor più pulita la coperta. L’albero è passante a 9/10, con crocette acquartierate e volanti non strutturali che lavorano in corrispondenza dello stralletto di prua per la trinchetta. Questo purtroppo era (sulla barca del test) fisso e rendeva necessario riavvolgere il genoa in virata. La modifica verso uno amovibile è d’ altronde semplice e valorizzerebbe una scelta, quello dell’ ;armo a cutter, più che funzionale a rendere gestibile con vento forte (soprattutto di bolina) una barca di venti metri destinata in primo luogo alla crociera. Tra le altre cose che ci sono piaciute: lo specchio di poppa che si apre idraulicamente e rende facile l’accesso sia in banchina che all’acqua ; i larghi passavanti; la grande ruota del timoniere che rende facilmente leggibile l’intera inferitura del genoa. Da studiare, infine, una migliore collocazione della zattera autogonfiabile, ora nel gavone di poppa alle spalle del timoniere, dove sicuramente non intralcia ma è anche decisamente difficile da raggiungere.
https://www.velaemotore.it/comet-65-3-gli-interni-vela-4057
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Introduzione La coperta Gli interni La prova
Gli interni
Il quadrato sfrutta tutto il baglio proprio a centro barca, per quello che è il locale “principe” della barca. Qui lo spazio è più che abbondante (l’altezza sfiora i 2 metri) con due lunghi divanetti a U e il tavolo da pranzo, sul lato di dritta, per 8 persone Paradossalmente in questa zona lo spazio libero è quasi troppo, scendendo dalle scalette si accede infatti ad un zona calpestabile ampia ma senza appigli e tientibene e quindi pericolosa quando in navigazione, soprattutto di bolina, si scende sottocoperta. La cabina armatoriale è a poppa, con una grande cuccetta matrimoniale (175 x 195 cm) e un’altezza massima di 186 cm. Qui come in tutta la barca bella la lavorazione dei legni di ciliegio americano chiaro. A questo locale è dedicato un grande bagno con box doccia separato, unica pecca è quella di avere al suo interno anche il portello di accesso alla sala macchine, soluzione poco comoda. Lungo la murata di sinistra ci sono poi una intelligente cabina con due cuccette di guardia sovrapposte e la zona carteggio, con un tavolo dalle giuste dimensioni e, soprattutto, molto spazio per installare la strumentazione e un quadro elettrico facilmente raggiungibile e ben organizzato. A pruavia dell’albero ci sono la cabina ospiti con bagno dedicato sulla destra, e una secondo locale con cuccette sovrapposte sulla sinistra. Abbondanti le misure della prima, più sacrificate quelle della seconda. All’estrema prua infine un ulteriore spazio può essere utilizzato come cala vele o come cabina per l’equipaggio.
https://www.velaemotore.it/comet-65-4-la-prova-vela-4060
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Introduzione La coperta Gli interni La prova
La prova
Vento teso, poco più di venti nodi da maestrale, e mare poco mosso hanno contraddistinto la nostra prova. Di bolina, leggermente sbandati, lo slancio di poppa comincia a lavorare allungando la lunghezza dinamica al galleggiamento (e quindi aumentando la velocità critica) e la barca acquista subito un bel passo. Pulita la scia a poppa, per uno scafo che trascina pochissima acqua. La carena è potente e regge molta tela a riva, anche sulle raffiche a 24/25 nodi con randa e genoa pieni, seppur sovrainvelati non avevamo problema a tenere sotto controllo la barca, graduale nella sua tendenza all’orza. In termini di velocità, con 20 nodi di reale la barca viaggiava sopra i 9 nodi di velocità, poco distanti dalla velocità limite della carena. Poggiando le medie restano sempre alte per uno scafo dalla buona stabilità di rotta nonostante le sezioni immerse molto piatte. Ottima la sensibilità al timone grazie al suo disegno lungo e profondo e al giusto rinvio sui frenelli. Sull’onda sorprendente, per uno scafo di 22 tonnellate, la tendenza a surfare e a staccarsi dalla velocità critica. La media di crociera a motore rilevata in prova è stata di quasi 8 nodi, con mare piatto e in assenza di vento si può guadagnare un altro nodo. Nel complesso lo Yanmar da 150 cv con trasmissione in linea d’asse si è dimostrato ben dimensionato con un rapporto cv/ton di 6.8, quindi n ella media. Leggermente superiori al normale invece i valori relativi alla rumorosità, soprattutto agli alti regimi. Progetto: Bruce Farr I dati: lungh. f.t. m 19.90 – lungh. al gall. m 15.85 – baglio max m 5.25 – pescaggio m 2.30/3.10 – dislocamento kg 22.000 – zavorra kg 10.070 – posti letti 8/10 a seconda delle versioni - categoria CE A - serbatoi acqua lt 1000 - serbatoio carburante lt 1000 – batterie: 2 da 100 Amp per il motore, 5 da 120 Amp per i servizi. Costruzione: scafo realizzato in sandwich vtr con anima in balsa o termanto (a seconda della mappatura dei carichi), assemblaggio sottovuoto. Strati di rinforzo in Kevlar nei punti di maggior sforzo. Serrette, madieri e paramezzali resinati direttamente allo scafo. Paratie strutturali e giuntura scafo coperta resinate e imbullonate. Il bulbo è in piombo con piastra in acciaio inox e protetto con trattamento epossidico. Piano velico: Superficie velica genoa avvolgibile mq 127 superficie randa steccata mq 106 superficie spinnaker mq 300 armo a 9/10 con albero passante in alluminio anodizzato a tre ordini di crocette acquartierate e volanti non strutturali I: m 24,10 – J: m 7.1 P: m 22.9 – E: m 7.3. Il motore della prova: Yanmar diesel con trasmissione in linea d’asse – modello 4LH/HTE potenza 150 cv – cilindrata lt 2.4 posizione cilindri 4 in linea alesaggio per corsa mm 100 x110 rapporto di compressione 17.5:1 peso kg 380. Le prestazioni Andature intensità vento reale velocità barca bolina 20 9.1 traverso 20 9.6 lasco 20 10.9 poppa 20 7.0 Nota: Il test si è svolto nelle acque davanti Riva di Traiano, genoa avvolgibile tutto aperto, randa steccata piena, mare poco mosso, vento 18/22 nodi, 3 persone a bordo, dotazioni di sicurezza, serbatoio acqua 1/4, serbatoio carburante a 1/3, buona la pulizia della carena. In sintesi: Ocean racer di razza, forme eleganti e carena potente. Nasce per le lunghe navigazioni e per la crociera veloce. Intelligente l’organizzazione della coperta, tradizionale quella degli interni. Gli indirizzi Costruito da: Comar s.r.l., Fiumicino (Roma), tel. 06/6522012, fax 06/65029816, www.comaryachts.it Ci è piaciuto L’eleganza delle linee Il passo, in tutte le andature L’agilità Da migliorare La posizione dell’autogonfiabile Il circuito della scotta di randa L’accesso alla sala macchine