2004 01 Articolo: DIANO SANTA 33

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Articolo tratto dalla rivista SUPERYACHT del gennaio 2004. Il link https://www.nauticalweb.com/superyacht/501/diano/33.htm è attivo per visionare l'articolo completo.

testo:

DIANO SANTA 33

Il SANTA 33 rappresenta la "summa" di tutte quelle caratteristiche che tra comandanti ed equipaggi, prima ancora che tra armatori, definiscono una barca come "bella"; il termine non esprime solamente una valutazione fatta sulla base di elementi estetici: una bella barca, tra la gente di mare, è anche quella che "tiene" bene ogni condizione di tempo, quella che, grazie a criteri collaudati, maturati in navigazione, ha ogni cosa al posto giusto, collocata in maniera funzionale e che non crea problemi con inebrianti mix di elettronica, quella che ha dietro di se una grande tradizione nelle costruzioni navali, sviluppata sul concetto che le barche servono anche per navigare, per sognare, per partire e, "last but not least", per ritornare.

Il Santa 33 è tutto questo; costruita dai cantieri Costruzioni Navali S. Margherita Ligure, che fanno parte del Gruppo Diano, sfrutta ovviamente le sinergie e le esperienze proprie di questi costruttori liguri di motoryacht in legno, ovvero la tecnologia del materiale più antico, trattato nel modo più moderno. La chiglia, ad esempio, completamente in lamellare di mogano, è monolitica con il dritto di prua e vede posate sopra le ordinate in frassino a meno di mezzo metro una dall'altra, raddoppiate nelle zone ove la struttura maggiormente necessita il rinforzo: l'opera viva, gli spigoli di carena, la prua; un doppio fasciame, formato da compensato marino corazzato e mogano massello, in tutto 35 mm di spessore, viene assemblato con una particolare tecnica di chiodi in rame e gomma da ponti, per rendere lo scafo duro come l'acciaio ma elastico nell'impatto con l'onda, qualità quanto mai apprezzabile su un mezzo di 135 tonnellate che, spinto da due Deutz MWM da 2200 Hp, può essere lanciato a 28 nodi di velocità.


Il Santa 33 è infatti una barca che plana e bene, sostenuta dalla classica carena a V, che ben estrinseca il know-how maturato dal cantiere in tanti anni di attività. I propulsori sono ospitati nella sala macchine presente a poppa, vero esempio di razionalità: vi si accede dalla stessa scala che conduce ai quartieri dell'equipaggio e l'ufficiale di macchina vive in simbiosi con questo suo regno rumoroso e immacolato, fatto di bancate di cilindri, turbine, pompe, generatori ecc.. Da qui si gestisce anche l'impianto antincendio centralizzato che, unito alle compartimentazioni stagne presenti a prua, poppa e a centrobarca valgono allo scafo le certificazioni massime in classe A e Croce di Malta.


SCHEDA TECNICA

  • Lunghezza f.t.: m 35
  • Larghezza: m 7,20
  • Pescaggio: m 2
  • Dislocamento: 135 t
  • Portata: Classe A,20 persone
  • Motorizzazione: 2 x Deutz 2200 Hp
  • Gruppi elettrogeni: 2 x Kohler 40 kW
  • Dissalatore: Selmar 250 l/h



Sui tre ponti, dove si svolge la vita di bordo dell'armatore e dei suoi invitati, la suddivisione è piuttosto classica: zona notte ospiti sottocoperta, salone, cucina e suite proprietario sul main deck, un grande ambiente solare sul flying. Precise le indicazioni fornite dall'armatore per gli interni: minimalismo funzionale ed elegante in ogni ambiente, visione continuativa e ininterrotta del mare, sia pranzando nel salone che riposando in cabina. Ecco spiegate le panoramiche vetrate del living e anche il dispositivo idraulico che alza il letto padronale oltre la finestratura, verso prora, concedendo una panoramicità davvero suggestiva. Il pozzetto, dove gli originali tavoli avvolti da un grande divano semicircolare accolgono gli ospiti per il tè all'aperto, prosegue idealmente nel salone, separato da una paratia in cristallo. Qui l'architetto Chiomio ha separato la zona pranzo e il living, mantenendo prospettive dinamiche con le bombature trigone dei tavoli, con le "curve" disegnate dai grandi divani e dalle bande sinusoidali in legno presenti sul soffitto, con le venature monocorde del Makorè utilizzate orizzontalmente sulle pareti. Luci puntiformi e soffuse, il pavimento in resina spatolata (si, quella dei centri commerciali!), la mancanza di sgabelli e quant'altro, fatti sparire con ingegnosi giochi di prestigio ad incastri, accentuano la semplicità raffinata dell'ambiente. Com'è d'uso in queste navi da diporto, la suite del proprietario è sul ponte principale: la ricordiamo soprattutto per la vista panoramica verso l'orizzonte di prora, protetti dalle grandi vetrate specchiate, per la presenza di due ampi divani con scrittoio e, ovunque, di legno Makorè e moquette; la sera una miriade di luci variabili per intensità e colore, illumina con discrezione la cabina, dotata ovviamente di DVD, stereo e Tv con schermo 19" posizionato di fronte letto. Il bagno, piuttosto articolato, ha locali separati per la Jacuzzi, i servizi e la doccia: curioso il decor di lavabo e piano doccia, con conchiglie affogate a vista nella resina, quasi una moderna ambra hi-tech, mentre il colore argento metallizzato di vasca e sanitari, riprende quello delle sovrastrutture esterne. A poppavia della suite, su un mezzo ponte rialzato, c'è la plancia di governo (una seconda è sul flying), dotata di tutto quanto è necessario per la navigazione, anche oceanica: radar, computer "touch screen", girobussola, chart plotter, radio, telefonia satellitare e il monitor di un sistema di telecamere per il controllo di poppa, garage (diventa "spiaggetta" con lo specchio abbassato, per il varo di tender e moto d'acqua) e sala macchine; i comandi motore sono comunque meccanici. L'adiacente cucina ha una dotazione completa, proporzionata alle caratteristiche della barca, cuoco toscano compreso; oltre alla piastra elettroceramica, ai forni, a tre lavelli inox, al compattatore di rifiuti e alla lavastoviglie, diversi frigoriferi, un grande surgelatore, un frigo cantina e un paio di icemaker, consentono una buona autonomia alla cambusa; in questo locale una dinette con tavolo trasformabile funge da "crew mess" per il comandante e per i tre uomini d'equipaggio. Agli ospiti sono riservate le quattro cabine del ponte inferiore; grandi, tutte matrimoniali tranne una e con possibilità di ampliare il numero di letti grazie a cuccette ribaltabili, incastonate a parete; lo stile di arredo è uguale a quello del ponte principale: molto Makorè, moquette color sabbia, qualche dettaglio color argento metallizzato ed, elegante contrasto, accuratissime riproduzioni di carte nautiche medioevali espressamente dipinte a soffitto: Corsica, Sardegna, Sicilia e l'intera Italia in quella di prua. Piuttosto relativa è la suddivisione tra cabine ospiti e Vip; a bordo, in pratica, sono tutti invitati di riguardo: certe differenze interessano magari la disposizione dei letti o dei bagni, non certo il livello delle finiture o la comodità. Sul flying, raggiungibile con doppia scala dal cockpit, è situata l'area "soleil" del Santa: prendisole, zona pranzo con montacarichi diretto dalla cucina, timoneria esterna. La barca, nella sua livrea blu e argento, riflette quanto di più classico e affidabile ci sia in tema di superyacht veloci, e non solo in Liguria o in Italia, ovviamente. Per ulteriori informazioni: Costruzioni Navali S. Margherita Ligure - tel.+39 0185 287891