2005 05 Articolo: Jannetti lascia il cantiere S. Lorenzo
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Jannetti lascia il cantiere SANLORENZO
Corrado Benzio
20 maggio 2005
VIAREGGIO. Il cantiere San Lorenzo passa di mano. Gli storici proprietari, la famiglia Jannetti, ha ceduto il pacchetto azionario a Massimo Perotti, ex socio di Vitelli in Azimut, e dalla scorsa estate già nel cantiere con una quota. L'operazione è stata annunciata dal Sole 24 Ore. Una passaggio di quote che vede l'addio alla cantieristica di un'altra famiglia storica della nautica. Massimo Perotti ha già fissato un incontro con il sindaco Marco Marcucci perchè il cantiere, oggi di base ad Ameglia, vuole tornare massicciamente in Darsena. «Il cantiere San Lorenzo cambia proprietà - così inizia il servizio del Sole 24 Ore - e si lancia in un progetto di rinnovamento che porterà allo sviluppo di una nuova gamma completa nel giro di un paio d'anni. «Alla guida dell'azienda - ricorda ancora il quotidiano di Confidustria - c'è ora Massimo Perotti, uscito da una lunga esperienza in un altro importante cantiere, Azimut-Benetti. L'acquisizione è stata effettuata da FlyOpen, una newco in cui è presente come socio finanziario Mittel Capital Market. Perotti, a cui fa capo il 65%, aveva in precedenza ceduto alla finanziaria il 6% di Azimut-Benetti che aveva in portafoglio». L'operazione San Lorenzo avrebbe richiesto tempi lunghi. Solo dopo un paziente corteggiamento (durato oltre un anno e mezzo) Perotti sarebbe riuscito a conquistare la fiducla di Giovanni Jannetti, padre-padrone del cantiere attivo dalla fine degli anni Cinquanta nel mercato dei motoryacht di lusso dai 22 ai 33 metri. Il fondatore di San Lorenzo era assai restio ad affidare ad altri la propria creatura e ha accettato perché il progetto di Perotti non prevederebbe rivoluzioni traumatiche nel cantiere. «Ci sarà un restyling e un ammodernamento nella totale continuità - conferma il nuovo proprietario al quotidiano rosa - non ci avventureremo in una corsa alle acquisizioni e non ci affideremo a una rete di concessionari». La produzione annuale passerà da 15 a 20-22 barche e saranno aperti tre uffici all'estero (Palma di Majorca, Antibes e Croazia). Il prezzo dell'acquisizione non è noto ma si aggira intorno a un valore di del fatturato che lo scorso anno è stato pari a 42 milioni, con 5 milioni di utile. Per il prossimo bialncio Perotti stima un giro d'affari di circa 60 milioni con 7 di utile. La Borsa non è all'orizzonte né oggi né in futuro. Lo dice Perotti e lo conferma Claudio Garavaglia, di Mittel Capital. «L'investimento è stato fatto dalla holding e non dalla nostra società di private equity -spiega quest'ultimo - non ci interessa un rientro dell'investimento in tempi brevi: la nautica di lusso è un business redditizio con margini interessanti e poco soggetto alle fluttuazioni di mercato. Entrambi concordano sulle grandi potenzialità di espansione del marchio, ancora poco presente sui mercati esteri e quindi con margini di sviluppo molto elevati». Domenica Perotti presenterà a Rapallo il nuovo 82 piedi e la filosofia dell' azienda: fare di San Lorenzo una boutique della nautica. Il Sole conclude con una frase sibillina: «Ciò non esclude lo shopping di manager e designer da altri cantieri di prestigio (già avviato) e magari un pensierino su qualche acquisizione sinergica». Sicuro è il rafforzamento del cantiere su Viareggio. San Lorenzo ha ottenuto un nuovo capannone nella Dr11, ma possiede anche il capannone Intermare sulla Darsena Lucca in via Coppino. Ma non è da escludere che Perotti chieda a Marcucci quali spazi è possibile concedere ad un cantiere che vuole ampliare la propria gamma. Il primo cantiere, non dimentichiamolo, che negli anni Ottanta lasciò Viareggio per mancanza di spazi e si spostò ad Ameglia di Sarzana. E che ora vuole tornare.
Corrado Benzio
20 maggio 2005