2006 08 Articolo: «Traslocare il cantiere significa chiudere»
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«Traslocare il cantiere significa chiudere»
CAMPALTO.«Pensare di trasferire un cantiere come il nostro senza proposte concrete è folle, il Comune sarebbe più sincero se ci dicesse subito di chiudere». La pensano allo stesso modo Renzo, Paolo e Matteo Marchi della ditta Arredomar, il cantiere di rimessaggio e arredo di barche, ma anche catamarani e motoscafi di grossa stazza, dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha dato al Comune il potere di allontanare l'attività dalla darsena di Passo Campalto. «L'assessore sta cercando una soluzione alternativa a Marghera, nell'ipotesi che la trattativa andasse in porto e l'area fosse disponibile dovremmo in ogni caso abbandonare l'attività di rimessaggio e l'armeggio, perderemmo i clienti, il che significa almeno 50-60mila euro l'anno, dovremmo comperare l'area e costruire i capannoni ex novo». In pratica la perdita sarebbe tale che la ditta chiuderebbe in ogni caso. «Di certo chi lascia la propria imbarcazione qui - spiegano - non verrebbe a Marghera. Non solo. Campalto perderebbe un'attività che è anche un mestiere di antica tradizione legato alla laguna veneziana, oltre che uno dei pochi luoghi da dove è ancora possibile uscire in laguna e soprattutto un'azienda che crea un indotto prezioso per la frazione e per il territorio. Ci siamo detti disponibili a trovare un accordo, a lasciare libera la parte di terreno demaniale che si affaccia in laguna e lo sbocco in acqua, a creare una passeggiata naturalistica in grado di mostrare alle persone come si lavora e cosa si fa in un cantiere nautico, ma anche a ristrutturare l'area e addirittura fare in modo che gli abitanti abbiano degli spazi per attraccare, ma non troviamo alcun interlocutore che intenda ascoltare ragione, quello che vogliamo è lavorare, espandere la nautica e integrare il cantiere al parco e all'area circostante, ci siamo resi disponibili, eppure la Municipalità ne fa una questione di principio». (m.a.)
30 agosto 2006