2009 10 Articolo: PERINI 56
Riproponiamo il testo dell'articolo di Emilio Martinelli tratto da Yacht Capital ottobre 2009 apparso su Yachtonline. Il link a seguire non è attivo perché l'editore ha cancellato o oscurato tutto il materiale postato http://www.yachtonline.it/boat-review/perini-riela-settimo-sigillo
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testo:Perini Riela: il settimo sigillo
All’inizio è stata BURRASCA, poi sono arrivate SANTA MARIA ,ROSEHEARTY (oggi ZENJI), SELENE, SALUTE e SILVANA . Ora, ecco RIELA che porta a quota sette i 56 metri realizzati da Perini Navi. «E non è finita visto che nei prossimi due anni verranno costruiti altri tre esemplari di 56 metri», sottolinea Bernardo Chichi, responsabile del design department del cantiere. Riela nasce nei capannoni, ben 5450 metri quadrati di superficie, di Perini Istanbul Gemicilik, a Istanbul, dove vengono realizzati gli scafi completi di sovrastrutture, entrambi in alluminio, che rappresentano circa il 20 per cento della costruzione di un megayacht come questo. Poi, il trasferimento a Viareggio per l’allestimento e l’attrezzatura.
Un lavoro che si è concluso lo scorso aprile con il varo tecnico a cui, a giugno, è seguita la consegna all’armatore per la prima stagione di crociere. Una stagione che ha compreso la partecipazione alla Perini Navi Cup che ha rappresentato un’ulteriore verifica di questo ketch frutto della collaborazione tra Ron Holland, che firma le linee d’acqua dei 56 metri, e i tecnici di Perini Navi che hanno curato il design esterno. Un’accoppiata che, si può dire, ha realizzato il primo megayacht monotipo. Così, quanto a piano velico, come Silvana, che ha preceduto Riela, il nuovo 56 metri, tra le due rande e la trinchetta (tutte su avvolgitori), raggiunge i 1500 metri quadrati di velatura sui due alberi in alluminio con boma in carbonio made in Perini Navi rispettivamente alti, quello di maestra, 58,80 metri, e quello di mezzana, 48,26 metri dal galleggiamento. Ed è quella delle altre sister ship l’organizzazione in coperta, con gli alloggiamenti dei due tender a prua dell’albero di maestra e il pozzetto ribassato rispetto al piano di coperta: un po’ la firma dei Perini Navi.
Ma restiamo all’esterno, sul flying bridge, con la timoneria esterna, i divani e il prendisole, oltre che una vasca per idroterapia. Uno spazio dove dominano il bianco dell’arredamento e il teak, come si addice, per tradizione, a uno spazio all’aperto sul mare. Ben diversi invece il design e le scelte, non solo cromatiche, che Remi Tessier ha compiuto per gli interni. Il designer che di Perini Navi ha già firmato Salute, ma anche Squall e Parsifal, entrambi di 53 metri, che nel 2006 gli sono valsi il titolo di designer dell’anno, fornisce un’altra dimostrazione della sua visione dell’eleganza: «Che sta nell’arte del dettaglio senza ostentazione, così come nell’esaltazione dell’essenziale». Ed ecco allora che, andando dal pozzetto al living, non solo si entra all’interno di Riela, ma si passa anche in una dimensione fatta di una soltanto apparente semplicità. «Superare lo spazio e liberarlo, trovare la possibilità di lettura di un elemento e l’organizzazione di un luogo per dargli un nuovo respiro. Arredarlo con mobili pertinenti e far fluire la luce e la vita», spiega Tessier.
Questo il concetto che non solo l’arredamento ma anche l’organizzazione complessiva del living suggeriscono. All’ingresso, ampi divani e larghe poltrone in pelle, leggere sulla loro struttura metallica, realizzano con un tavolino basso un primo spazio dedicato alla conversazione. Allo stesso tempo, l’assenza di ogni elemento divisorio crea un lungo open space interrotto solo dalla struttura della scala in acciaio lucido (materiale che ritroviamo anche in qualche elemento dell’arredamento e nelle fasce a soffitto che accolgono i faretti di illuminazione) che porta al flying e scende al ponte inferiore. Il salone è un ambiente assolutamente solare, dove i colori sono quelli crema dei rivestimenti, delle pareti e del cielino che si abbinano, in una ricercata combinazione, a quelli delle tante essenze usate da Tessier.
Un’arte quella di impiegare essenze particolari, inusuali e della loro combinazione che costituisce una delle note salienti dei suoi lavori. Così, non solo nel living, ma in tutto lo yacht ecco miscelati abete spazzolato ed ebano macassar oppure wengé e acero sbiancato e teak. Un gioco che si attenua al ponte inferiore, nella zona destinata alle cabine dove la suite dell’armatore, collocata a prua della sala macchine, ha tonalità più soffuse. Sfruttando i quasi 11 metri di baglio, la suite comprende, oltre alla camera da letto, un guardaroba e due bagni, resi ancora più luminosi dai piani di appoggio bianchi. I motivi dell’armatoriale si ripetono, oltre che nella cabina con letti a pullman accanto alla suite, anche nelle due matrimoniali e nelle due doppie per gli ospiti. E, come ovunque, quella ricercatezza, quell’attenzione nell’uso, si potrebbe dire leggero, dei materiali che costituiscono, assieme alla rigorosità formale dei suoi arredi e ambienti, il tema di fondo di Riela, ultimo 56 metri di Perini Navi, dove Remi Tessier ha dato ulteriore dimostrazione della sua capacità di dare a un termine ormai abusato come lusso, una nuova e quantomai affascinante definizione.
Emilio Martinelli