2009 12 Articolo: Mondomarine Tribù. Barca dell'Anno 2007
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MONDOMARINE TRIBU'. Barca dell'Anno 2007
Il 50 metri expedition vessel di Luciano Benetton, premiato per la linea anticonvenzionale, le soluzioni “eco” e il suo concept di andar per mare. Senza frenesie.
01/12/2009
Il 50 metri expedition vessel di Luciano Benetton, premiato per la linea anticonvenzionale, le soluzioni “eco” e il suo concept di andar per mare. Senza frenesie.
Tra i grandi yacht varati nel corso del 2007 ha stupito anche gli addetti ai lavori. Più che un classico mezzo di lusso, è una nave da diporto ispirata alle imbarcazioni da lavoro utilizzate sulle piattaforme petrolifere. Come loro, è costruita di acciaio e alluminio dal cantiere ligure Mondomarine. La nave nasce per la precisa volontà dell’armatore Luciano Benetton di navigare in luoghi incontaminati ed è il messaggio che indirizza verso un lusso consapevole e un uso concreto. Le navette sono state una riscoperta di questa stagione nautica ‘io vado piano, ma lontano, consumo poco, porto con me i rifiuti della barca’. Una delle caratteristiche di Tribù è la scelta consapevole di non stuccare la fiancata, con un risparmio notevole di materiale e lavoro. Controcorrente forse, ma molto comprensibile per chi punta a scoprire il mare.
Soluzioni e tecnologie sono più che speciali: uno sforzo che ha ricevuto il riconoscimento Green Star, la nuova e prestigiosa classe istituita dal Registro Italiano Navale per le imbarcazioni che minimizzano l’impatto ambientale grazie a impianti e sistemi di ultima generazione.
La tecnologie Green Star
Quali sono? Le regole ambientali del Rina hanno imposto limiti molto severi. I motori sono costruiti e certificati per standard internazionali di basse emissioni inquinanti, i gas refrigeranti sono ecocompatibili e a basso effetto serra, il combustibile deve avere un limitato contenuto di zolfo e sono previste analisi periodiche dei fumi. E non solo: a bordo funziona la raccolta differenziata dei rifiuti, l’acqua di zavorra è contenuta in doppi fondi che impediscono la contaminazione delle acque, le vernici antivegetative sono esenti da Tbt, un pesticida tossico.
E per lo scafo più grande varato dai cantieri savonesi con oltre 50 metri fuori tutto, si è voluto un design altrettanto speciale. Un team tutto italiano composto da Luca Dini e Massimo Vinelli, che hanno curato le linee esterne, dallo Studio Lissoni che ha definito il design essenziale degli interni, e dalla Sydac per la progettazione dello scafo e delle strutture.
La suite principale ha vestibolo, bagno, sauna e palestra sul ponte superiore. Al ponte principale il salone e quattro cabine doppie ospiti, c’è una seconda palestra per gli ospiti. Una nave per vivere e lavorare a bordo, al quarto ponte c’è lo studio dell’armatore accanto alla timoneria. Estese zone per il relax all’aperto sono distribuite sui diversi ponti.
E il comfort nelle lunghe navigazioni per cui verrà utilizzato è assicurato anche con condizioni di mare impegnativo. Quando gli altri restano in porto.