2010-04 Articolo:Porto di Marina di Pisa: il 26 aprile la posa della prima pietra per un grande affare
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16/04/10 01:22 | autore: redazione Pisanotizie
Porto di MARINA DI PISA: il 26 aprile la posa della prima pietra per un grande affare 5
Sarà presente alla cerimonia anche il Ministro Matteoli. Un progetto da milioni di euro su cui non mancano le polemiche, le obiezioni e le incertezze. A realizzare l’opera sarà la Cmc di Ravenna, il colosso delle “cooperative rosse”. Ma una sentenza del Consiglio di Stato del giugno del 2008, secondo le associazioni ambientaliste, “impone tassativamente l'annullamento della scheda 39 del Piano di Gestione: quella, appunto, che prevede la costruzione del porto”. La foce dell'Arno, situata ai margini della foresta litoranea più estesa d'Italia, è un ambiente unico per il suo pregio naturalistico e paesaggistico. A dirlo e a ripeterlo nei secoli sono stati poeti, storici, uomini di cultura, generazioni di toscani, di pisani e di marinesi, in altre parole un bene comune, inserito in un ecosistema complesso e delicato.
Oggi, però, ciò che conta è che una immensa area di Boccadarno sia di proprietà privata, della Boccadarno Porto di Pisa spa, e quindi quel "bene comune" sarà cancellato. Al suo posto dovrebbe sorgere il tanto discusso porto turistico di Marina di Pisa, la cui posa della prima pietra avverrà il 26 aprile alle ore 15 alla presenza del Ministro Altero Matteoli e dei rappresentati delle istituzioni.
Completati, quindi, i lavori di bonifica affidati negli scorsi anni con una gara alla Teseco per un importo di oltre 10 milioni di euro, gli imprenditori e gli amministratori locali sperano che possano partire speditamente la grande opera.
Si tratta, come abbiamo scritto già sul nostro giornale, di un mega-progetto che prevede la realizzazione di un porto turistico per 475 posti barca, su un'area di circa 20 ettari di cui 50mila metri quadrati saranno edificati nell'area retro portuale. Si prevede, infatti, di destinarne oltre 30 mila a residenze o meglio a villette, e quasi venti mila ad attività commerciali, artigianali e turistico-ricettive che saranno gestite dalla società proprietà dell'area.
Un affare da oltre 100 milioni di euro che, con ogni probabilità, si aggiudicherà la Cmc di Ravenna, il colosso delle "cooperative rosse" che opera nel settore dei grandi progetti infrastrutturali nell'ambito di trasporti, opere idrauliche, edilizia, opere portuali e marittime.
L'iniziativa della costruzione è della società Boccadarno Porto di Pisa il cui capitale sociale è diviso fra alcuni imprenditori locali: il Gruppo Panchetti che opera nel settore delle costruzioni, il Gruppo di Mario e Manrico Marianelli che agisce soprattutto nel settore delle conce, e i Cantieri Nautici di Sandro Picchiotti.
La Boccadarno Porto di Pisa acquistò nel 2003 direttamente dalla Fiat l'area dell'ex-Motofides, demolita nell'autunno del 2007, sotto la sapiente regia di Stefano Bottai, presidente e amministratore della società, per alcuni l'uomo della provvidenza, per altri il "ras" dello sviluppo del litorale: dai Navicelli a Calambrone, da Tirrenia a Marina di Pisa. Infatti è intricata la rete di incarichi, di consulenze e di cariche che si sommano su Bottai e che lo pongono al centro delle maggiori operazioni speculativo-immobiliari della costa pisana, con una concentrazione di interessi che non ha eguali.
Sembra ormai, che i giochi siano fatti e che, superate le numerose difficoltà di questi anni, ora il progetto possa procedere speditamente. Ma nonostante le dichiarazioni di entusiasmo e di grande sicurezza rimangono alcuni problemi da affrontare.
Il primo riguarda la sostenibilità finanziaria dell'operazione e la tenuta stessa dei principali azionisti della società, considerata la grave crisi economica che sta colpendo anche il settore immobiliare, quello conciario, la stessa nautica e le difficoltà che spesso si stanno riscontrando con il sistema bancario. Si tratta di fattori oggettivi che è inevitabile abbiano ripercussioni sulla tenuta di simili operazioni.
Il secondo problema è dato dalla sentenza n. 3234, depositata il 25 giugno 2008, con cui il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso di Legambiente Toscana, WWF Italia, e del Coordinamento per la Salvaguardia e Riqualificazione di Boccadarno, ha dichiarato illegittima la normativa relativa all'Area di Boccadarno, contenuta nel Piano di gestione delle Tenute di Tombolo e Coltano, approvato dall'Ente Parco Migliarino S. Rossore Massaciuccoli con delibera n. 12 del 2002, in quanto in palese contrasto con le norme del Piano Territoriale del Parco stesso.
"Riformando la sentenza 2636 del 2006 del TAR della Toscana - affermano le associazioni ambientaliste - che aveva dato luogo a interpretazioni discordanti, il Consiglio di Stato impone tassativamente, senza possibilità di appello, l'annullamento della scheda 39 del Piano di Gestione: quella, appunto, che prevede la costruzione del porto. Il Parco e gli altri Enti competenti dovranno dare piena attuazione alla sentenza".
Da anni un vasto schieramento si è formato contro questo intervento, ritenendolo sbagliato e dannoso per la collettività, per la sua stessa natura, finalità e qualità, un intervento i cui effetti sull'ambiente potrebbero essere irreversibili per le molteplici forme di inquinamento che verranno prodotte.
Dal canto loro, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, imprenditori e amministratori hanno deciso di proseguire su questo progetto e si preparano alla cerimonia del 26 aprile con la posa della prima pietra.