2011 02 Articolo: Il debutto di Beneteau Montecarlo 76, il bello della prima

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Un palmares senza precedenti in rapidissima successione: Premio per il Design e Premio per l'Innovazione al salone nautico di Cannes, Premio Barca a Motore dell'Anno al salone nautico di Genova, Premio Nautical Award di ADI (Associazione del Design Industriale), Premio Barca a Motore dell'Anno al salone di Londra e Premio Europeo Barca a Motore al salone di Düsseldorf. «Ma a inorgoglirci non è tanto il fatto che il MCY 76 abbia ricevuto così tanti riconoscimenti in meno di sei mesi dalla sua presentazione, quanto la reazione estrememente favorevole del pubblico, che ha apprezzato le sue qualità uniche e innovative», dice Carla Demaria, presidente della Monte Carlo Yachts di Monfalcone riferendosi al primo esemplare di questo originale 23,30 metri.

Il cantiere fa parte del gruppo francese Beneteau, il più grande costruttore al mondo di barche a vela e (pochi lo sanno) il primo in Europa di barche a motore sotto i 15 metri. Il progetto è opera di Nuvolari & Lenard, che hanno realizzato uno yacht totalmente nuovo. «È un piccolo megayacht, per concept e layout, arricchito da innovazioni davvero inedite al servizio del comfort e della funzionalità», commenta Carla Demaria. L’esemplare color melanzana visto ai saloni si nota subito per le linee pulite e senza tempo.

Alcune scelte del layout sono non convenzionali, come il pozzetto separato dal salone da una vetrata ad apertura totale con subito la zona pranzo, che insieme a quella esterna consentono di accomodare 16 commensali, seguita dalla zona conversazione, più defilata e intima. La plancia a ridosso del parabrezza consente una maggiore visibilità ed evita sprechi di spazio. Una scala a poppa conduce alla cucina, adiacente all’ampia cabina marinai con passaggio diretto alla sala macchine (che può ospitare due Man da 1400 cavalli con V drive o due Man da 1200 cavalli con ZF Pod).

La seconda scala a prua scende alla zona notte, con l’armatoriale a mezza nave, resa ancor più spaziosa dalla disposizione trasversale del letto, una Vip di prua e due cabine doppie trasformabili in matrimoniali. L’arredamento è hi-level ma senza ostentazione, basato com’è sulla cura dei dettagli: teak decapato per i mobili, cuoio per i top, le porte e porzioni di pavimento, tessuti naturali grigio perla. Flessibilità nell'offerta di layout: 3 o 4 cabine, cucina sul ponte principale o sottocoperta. Il living esterno di prua è unico nella categoria con due ampi divani, tavolini unibili, prendisole e tendalino di copertura. Il flying, con il suo originale alberotto centrale in carbonio, è assai spazioso e comprende zona pranzo, cucina, prendisole e chaise-longue free-standing. È coperto da un T- top, interamente realizzato in carbonio, con tendalino elettrico centrale, nel quale possono essere posizionati i pannelli fotovoltaici che caricano le batterie.

Ma è sotto il profilo tecnico che il MCY 76 dà il meglio di sé: la costruzione, leggerissima ma molto resistente (il peso è contenuto in 45,5 tonnellate), in composito con kevlar e carbonio e con un crash box a prua per ammortizzare gli eventuali impatti; il sistema di trattamento delle acque nere di derivazione aerospaziale che trasforma in acqua pura il contenuto della cassa che raccoglie gli scarichi dei bagni; il processo di infusione esteso a tutti i componenti che riduce pesi e consumi; la costante ricerca automatica di assetto attraverso l’utilizzo di interceptor che sostituiscono i flap manuali; il sistema di manovra integrato sviluppato da ZF con joystick multidirezionale che permette manovre precise e sicure.

Giorgia Gessner