2016 11 Articolo: «A Genova il maxi-polo per gli yacht»

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«A Genova il maxi-polo per gli yacht»Genova - I cantieri Amico & Co. hanno presentato in Confindustria un progetto da 35 milioni per rendere Genova un polo dei servizi ai maxi-yacht, business che nel mondo vale 600 milioni di euro l’anno, e sotto la Lanterna impiega 500 persone su 110 commesse l’anno: l’obiettivo è posizionare il capoluogo ligure dietro Francia

ALBERTO QUARATI - NOVEMBRE 17, 2016

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Genova - I cantieri Amico & Co. hanno presentato in Confindustria un progetto da 35 milioni per rendere Genova un polo dei servizi ai maxi-yacht, business che nel mondo vale 600 milioni di euro l’anno, e sotto la Lanterna impiega 500 persone su 110 commesse l’anno: l’obiettivo è posizionare il capoluogo ligure dietro Francia (che alla Ciotat ha la più grande struttura del settore nel Mediterraneo, 840 mila metri quadrati creati dal pubblico e poi concessi alle imprese) e Spagna, con i poli di Barcellona e Palma di Maiorca. Il progetto ha già un piano finanziario, e se centrerà l’obiettivo di trattenere a Genova gli yacht oltre alle soste tecniche prevede 80 nuovi lavoratori nel sistema delle 36 imprese che opera con Amico, e ottenuti i necessari permessi può essere sviluppato in due anni. Quello che Alberto Amico chiede, sono spazi: alla Fiera (società in liquidazione con Comune-Città Metropolitana azionista al 52,12%) il piano terra del Padiglione Nouvel; all’Autorità portuale le Riparazioni navali a Levante e la parte Sud della Darsena nautica.

Per il Nouvel, Amico ha presentato istanza al Comune. In quell’area l’azienda vorrebbe collocare servizi agli equipaggi degli yacht, come attività leggere di artigianato e rimessaggio. Gli equipaggi di maxi-yacht che gravitano su Genova sono in tutto 350 persone «ed è un numero che possiamo raddoppiare». Sulle aree a Levante delle riparazioni, circa 10 mila metri quadrati che Amico condividerebbe con altre tre aziende, si attende a breve la sentenza del Consiglio di Stato sulla vertenza tra Authority e società Campanella, che in caso di pronunciamento favorevole a Palazzo San Giorgio dovrebbe lasciare quelle aree. Terza questione, la Darsena: Amico è interessato a presentare istanza per la concessione (in capo fino a fine anno ai Saloni Nautici, società di Ucina, associazione di categoria da cui però Amico e tutti i big della nautica sono usciti) oppure entrare, al fianco di Ucina, nell’azionariato del nuovo soggetto pubblico-privato promosso dalla Regione che dovrebbe sostituire I Saloni. Amico infatti punta a ultimare la Darsena e renderla appetibile a chi volesse basare il proprio yacht a Genova, sull’esperienza di Marina Molo Vecchio («unico Marina in Italia in attivo»). Dall’Authority fanno sapere che l’orientamento - salvo cambi di rotta con l’arrivo del nuovo presidente Paolo Emilio Signorini - sarebbe prolungare l’attuale concessione di un altro anno, perché in quell’area dovrebbe sorgere la nuova Torre Piloti, è inoltre una zona soggetta al ridisegno del fronte mare cittadino (Blue Print, finanziato dal governo in 15 milioni, benché il sindaco Marco Doria ieri abbia espresso l’intenzione di chiedere di più). Non essendoci ancora né presidente, né novità, ieri alla presentazione del progetto il segretario generale dell’Authority, Sandro Carena, ha dato forfait. Mancava all’appello anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Edoardo Rixi, pare cooptato all’ultimo per accogliere il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, al Salone della Formazione. «Sbagliato non esserci - ha commentato Doria -. Serve coraggio e un amministratore deve incentivare chi rischia e investe. Non possiamo permetterci veti contrapposti». «Il progetto di Amico va bene purché inserito in un rilancio dell’area compatibile col Salone - risponde Rixi al Secolo XIX -. Doria sbaglia a politicizzare il tema, ci deve essere una politica che unisca e non divida». Per Amico, il piano è compatibile con Blue Print, Salone, Torre Piloti: «Mi hanno cercato alla Ciotat, ho detto no».