BAIA

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BAIA
Ragione sociale : CANTIERI DI BAIA S.p.A. MERICRAFT
Data fondazione : 1961 come MERICRAFT. Nel 1971 entra CAPASSO
Situazione: fallito (2016)
Tipo: Costruttore
Produzione prevalente: OPEN IN GRP
Indirizzo: Via Lucullo 45/A

CAP:

80070 Baia (NA)
Stato: Italia
Telefono/Fax: 081 8687231
e-mail: info@baiayacht.it
Sito ufficiale:
Gruppo: /
Altri link: /
Personaggi: ANTONIO CAPASSO
Note: /
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Cod:

MODELLI


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PRESS


STORIA

L’inizio Marzo 1961 – Nel piccolo capannone di MERICRAFT, a Napoli, inizia la produzione di imbarcazioni day cruiser in legno 1968 – Mericraft si trasferisce a Baia, antico porto dove, durante l’impero romano, venivano rimessate le navi. Una base perfetta per il cantiere, con solide tradizioni marinare che garantiscono manovalanza esperta. Mericraft oltre ad ampliare la costruzione di cruiser, si dedica con successo anche al refitting.

1971- 72– La famiglia Capasso approda a Baia, ai Cantieri Mericraft, e affida loro il restauro di un proprio yacht a vela di 27 metri. La barca rimane ferma in cantiere per un anno, senza che i lavori vengano eseguiti. C’è crisi nel settore, la gestione è difficile. Gli operai della Mericraft entrano in sciopero: alla fine del 72 la famiglia Capasso decide di rilevare il cantiere. Con il cambio di proprietà, il nome diventa Cantieri di Baia Spa – Mericraft. Immediatamente vengono apportate migliorie alle strutture, per renderle più operative e funzionali. E’ nominato un nuovo direttore per riavviare il cantiere, ancora incentrato sul rimessaggio.

Arriva il PASCIA' ed è subito storia

1976 - 77 ANTONIO CAPASSO si dedica completamente al cantiere. Nel 1977 viene prodotto un gozzo completamente rivoluzionario per l'epoca. E' il Pascià . Poppa tonda e larga, struttura e scafo in vetroresina, coperta e interni in teak. E' una delle prime barche, soprattutto di questa tipologia, a utilizzare un tavolo con piede idraulico che consente di avere una comoda zona pranzo trasformabile in ampio prendisole.

1978 Nasce JEROBOAM , un semicabinato di 12 metri in vtr con coperta in teak, di concezione rivoluzionaria, soprattutto per il mercato e la produzione italiana di quel periodo. Sportivo e filante nelle linee, è anche molto comodo e rifinito, con parquet per la pavimentazione interna e teak in coperta: i suoi competitor sono le barche americane.

Viene costruito un apposito capannone per la produzione di barche in vetroresina...

1979 Il JEROBOAM viene modificato negli interni e assume il nome JEROBOAM S

Il B81 e la vetroresina in controstampata

1980 Il B81 segna una svolta nella produzione: l'imbarcazione è interamente realizzata in vetroresina con controstampata. Pur derivando direttamente dal Jeroboam, risulta più basso sull'acqua e ha una linea più accattivante. Il successo è tale che in dieci anni vengono prodotti 106 modelli.

Il cantiere cresce in esperienza e competenza: gli addetti diventano sempre più abili ed esperti nella lavorazione della vetroresina.

Dal B81 al più piccolo B33, il passo è breve. Nelle stesso periodo il B33 viene dotato di una carena molto veloce e del sistema di propulsione Arneson. Baia è il precursore nell'adozione di questo sistema, e i risultati premiano tale scelta.

Gli scafi guadagnano in velocità e manovrabilità, con una velocità di planata molto bassa, che consente un assetto di navigazione ideale anche con mare formato.

I Cantieri di Baia sbarcano negli USA

1983 La grande svolta è segnata dal B50, con carena disegnata da DON ARONOW e Trimming. L'imbarcazione, costruita su stampo americano, è veloce, sportiva, comoda, versatile, elegante. B50 entra nella storia e la fama dei Cantieri di Baia varca i confini. Il marchio Baia inizia a diventare noto anche presso il mercato americano.

1984 - A Miami viene aperto Baia of America, primo ufficio vendite del cantiere negli States. Nell'anno seguente viene venduto in Florida il primo B50.

1986 I Cantieri di Baia puntano alle grandi dimensioni. L'obiettivo è duplice: soddisfare le nuove richieste del mercato interno e penetrare nei mercati dove l'imbarcazione è utilizzata per periodi più lunghi, sia di tempo che stagionali.

E'varato l'innovativo B60 , molto più grande e largo rispetto ai normali open, con un ponte libero di dimensioni fuori da ogni standard, ideale per montare le propulsioni Arneson. Prende così forma una nuova generazione di open: barche monoponte, veloci, con grande tenuta di mare, ottima manovrabilità e grande versatilità.

1990 Il B50 vince la VeneziaMontecarlo, con una media di 58,5 nodi e punte di 75 nodi. Ai comandi la coppia Gioffredi Di Meglio, campioni del mondo del precedente anno. È la conferma delle capacità Baia di costruire scafi veloci.

Tecnologia in sinergia con l'Università. La Facoltà d'Ingegneria dei Materiali dell'Università di Napoli decide di supportare i Cantieri nell'innovazione tecnologica del processo produttivo per la costruzione del B60 e delle future imbarcazioni. L'attività di ricerca dei Cantieri riceve anche i finanziamenti dalla Comunità Europea.

Nello stesso anno viene varato il B80 , un open di 80 piedi inconcepibile per quel tempo. Al primo varo, l'imbarcazione registra una velocità di 40 nodi, volando come un missile sull'acqua. B80 possiede tutte le caratteristiche che renderanno esclusiva la produzione Baia, come la linea accativante e gli interni eleganti molto rifiniti. Il mercato reagisce positivamente alla novità: ancora oggi questo open, rinnovato nelle soluzioni tecnologiche è estremamente attuale e offre il piacere di navigare a una velocità di 50 nodi.

Sempre nel 1992, Baia entra nel mondo dei cabinati con un 105' ONE OFF con 1 ponte e mezzo, 3 motori, attrezzato per navigazione e autonomia atlantica. Lo yacht viene acquistato da Ivana Trump. Il mercato dei Cantieri di Baia è ormai duplice: il 55% della produzione è destinato all'interno, il 45% all'export.

I cambiamenti socio economici e le nuove esigenze del mercato portano ad un'ulteriore evoluzione: Baia inizia a esplorare nuovi sentieri.

Per allargare il bacino d'utenza, rende le sue barche ancora più versatili.

Vengono eseguiti accurati studi sull'ottimizzazione degli spazi, l'ergonomia negli interni e l'ammodernamento dell'intero processo di produzione...

L'espansione delle aree di mercato 1995 Viene varato BAIA ZERO, un'imbarcazione di piccole dimensioni, pensata per essre costruita in serie, in pochissimo tempo e in numeri elevati. Sono chiamati a prestare consulenza tecnici di cantieri americani esperti nella produzione in serie. E' l'inizio della escalation di Baia nel mondo: le esportazioni negli anni successivi si assesteranno infatti sull'80%.

1988 2003 Baia amplia i suoi orizzonti e apre concessionarie a Miami, Davis, Los Angeles, Santo Domingo, Costa Azzurra, Inghilterra, Grecia, Spagna, Turchia, Norvegia, Odessa e Dubai. In tutti questi Paesi, oggi, Baia è in grado di garantire assistenza specializzata, pezzi di ricambio e un costante e diretto contatto con il cantiere. Un bel traguardo per il made in Italy, se si considera che l'80% del prodotto finale è di produzione italiana, ideazione e progettazione comprese.

2003 Interbanca sale a bordo

2012 Entra in crisi

2016 05 Fallimento (articolo)