IL MARINA CHE VORREI

From NAUTIPEDIA
Jump to navigation Jump to search

PERCHE' LA NAUTICA IN ITALIA NON E' CONSIDERATA UN SETTORE TURISTICO

I marina, o meglio, i porti turistici, non solo italiani, non hanno ancora raggiunto uno standard adeguato al prezzo richiesto per i servizi offerti. Sono purtroppo, per la stragrande maggioranza, ancora fermi al concetto di spazio acqueo dove lasciare ormeggiata la barca, sia pur in luogo sicuro, ma con poco di più: e questo non è più sufficiente in una visione moderna che deve integrare la "nautica" nel più importante ambito del "turismo" e che di questo importante comparto economico deve assumere le regole, le logiche, le impostazioni, i criteri, ma anche le problematiche e le potenzialità.

La clientela diportista si è adattata alla situazione e, a parte la crocerina sempre più breve estiva, per il resto dell'anno (cioè per il 95% del tempo) tiene la propria barca il più vicino possibile a casa per poterne curare la manutenzione e effettuare, quando va bene, piccole uscite giornaliere o quasi.


Il diportista tipo ha quasi del tutto rinunciato ad utilizzare la barca per fare turismo vero, per spostarsi, vedere posti nuovi, per conoscere gente e luoghi.

Questo per quattro sostanziali motivi.

  • L'alto costo dell'ormeggio che, ancor più, va a sommarsi a quello che già si paga nel porto base.
  • Strutture ricettive (marine) poco accoglienti e prive di vita e assolutamente non adeguate ad una frequentazione fuori stagione.
  • La mancanza di offerta accattivante, di proposte, attrazioni, stimoli sopratutto fuori stagione.
  • La disorganizzazione della logistica

Eppure sarebbe così interessante utilizzare la propria comoda barca per andare un mese quà, un mese là, peraltro ammortizzando in piacevolezza, in maniera consistente, i costi, utilizzandola magari solo per dormire per i week-end, ma immergendosi in realtà di fatto turistiche.... in un paese che val la pena di visitare anche dal mare con i suoi 7458 Km di costa... e se questo piace a noi Italiani perchè non potremmo proporlo al turismo estero.

Nel settore tutti blaterano di necessità di destagionalizzazione perchè i conti non tornano, ma in realtà nessuno fa nulla. E a proposito di realtà questa è sintetizzabile in una semplice formula: barche e strutture vengono utilizzate troppo poco e il risultato è che le barche si rovinano a star ferme e i costi di manutenzione aumentano e le strutture sono dormitori per barche prive di fascino e di indotto. E' chiaro che la nautica viene considerata un bene di lusso che fa schizzare il redditometro! Ma è proprio così perchè tutti i costi (dall' antivegetativa annuale all'assicurazione, dal tagliando motore al porto) se rapportate al reale utilizzo del mezzo porta ad un costo orario esorbitante, a un lusso sfrenato (sapete qual'è il dato medio di ore di moto di una imbarcazione da crociera dai 12 ai 15 metri: 30 ore all'anno, ma il dato negli ultimi anni tende a scendere ulteriormente!!).

I dati statistici del settore turistico indicano chiaramente e inequivocabilmente che il settore gode, e ancor più godrà, dell'aumento dell'aspettativa di vita perchè si invecchia più tardi, si rimane attivi fino a tarda età e le disponibilità di tempo e risorse è maggiore proprio in questo contesto temporale. La pensione non è più considerata l'anticamera del cimitero, ma bensì un lungo periodo felice, economicante stabile e programmabile. Non cogliere questo trend nel settore nautico, facilitando esperienze, invitando all'approfondimento del tema, creando situazioni di avvicinamento e di coinvolgimento, cioè cercando di coinvolgere nauticamente i senior di domani (cioè i giovani) e ottimizzando subito in questa ottica le attuali e future strutture mi sembra illogico, se non stupido, ma comunque sterile. Mentre la nostra povera Italia avrebbe disperato bisogno di nuovi posti di lavoro, di qualificazione del sud, di destagionalizzazione in tutto l'universo turistico, di attrazione di capitali esteri, di utenza estera e ancora tanto tanto altro....

Ci sono molti elementi importanti, sostanziali e positivi: l'Italia è il più bel paese del mondo anche nauticamente parlando, il clima è sempre più a favore e la stagione buona dura molto, al sud ancora di più, cose da vedere ce n'è a dismisura e l'andar per mare può per molti diventare una passione importante (Chi si bagna di acqua di mare, non si asciuga più)

Altri negativi (ma tutti rimediabili e tutti tipicamente italiani): la disorganizzazione, l'approssimazione, la mancanza di un progetto organico che consenta di abbattere i costi, la tendenza ad approfittare - prezzi non chiari e troppo alti, la mancanza di infrastrutture, la burocrazia e spesso normative fastidiose o poco chiare (parchi, ordinanze capitanerie,dogane), tassazioni.

Il più grave e nel contempo il più importante degli elementi negativi è la mancanza di un progetto di ampio respiro, organico, finalizzato ad aumentare l'affluenza in porto, a muovere di più le barche, destagionalizzare, in pratica fare turismo.

Dei quattro motivi sostanziali citati prima per cui il diportista rinuncia a muoversi, il più importante è "*L'alto costo dell'ormeggio che, ancor più, va a sommarsi a quello che già si paga nel porto base."

Ora immaginiamo per un attimo che la proprietà di tutti i marina sia della stessa entità, di un unico imprenditore che deve fare bene i conti. A questo imprenditore poco o nulla interesserebbe se la stessa imbarcazione sostasse un mese a Cagliari, un mese a La Spezia, un mese a Sanremo e poi Napoli, Palermo ecc, a condizione che paghi il suo ormeggio annuale. Una volta reso efficiente un servizio di prenotazioni per evitare over-booking quando un posto-barca viene occupato, un altro si rende libero e così via e senza costi aggiuntivi, ma con il grande risultato, che si otterrebbe mettendo in campo però anche una appropriata promozione e organizzazione, che i porti sarebbero più vivi, con un appropriato turn-over, più turistici sopratutto fuori stagione.

Un capitolo a parte merita il NOLEGGIO NON PROFESSIONALE. Questa particolare forma di charter potrebbe produrre effetti di particolare significato e valore, attivare una fascia sociale abitualmente non interessata alla nautica, creare indotti del tutto simili al turismo tradizionale con costi strutturali nulli o quasi, portando benefici al noleggiatore,al noleggiante e alle strutture, metterebbe in moto un comparto economico, per quanto di nicchia, con risvolti di crescita esponenziale a costo erariale zero.

Un argomento di primaria importanza è l'adeguamento del marina alle norme per essere considerato resort e conseguente abbattimento dell'IVA, cioè del costo al cliente.

Capitoli

  • Inglese e altre lingue
  • Le misure e i numeri
    • Sistemi di ormeggio
    • proporzione tra n°posti barca e servizi
    • transiti
    • proporzioni larghezza/lunghezza (della barca o del berth?)
    • raggio di evoluzione manovra
    • orientamento rispetto al/i vento/i dominante/i
    • larghezza canali interni
    • colonnine (ogni x barche proporzionalmente alle dimensioni)
      • amperaggio colonnine a secondo della misura e specifiche impianto elettrico generale
      • stacca-corrente, rubinetto a 2 vie per acqua potabile e piovana
      • interfonico con torre o operatori tecnici
      • allarme acustico incendio o aiuto
    • altezza banchine - tipo (pontili galleggianti - altezza fissa delle banchine rispetto alla poppa - e rispetto agli ormeggi per le maree
    • spazio tender (al coperto? possibile sotto i pontili galleggianti?)
    • ormeggi catamarani
    • rimessaggi a terra (con fork lift fino a 9 metri- con travel oltre - pontili a secco, impianto scarichi acque grigie e nere, utenze marine tipo air-cond ecc con prese acqua - parcheggio
  • PARCHEGGI
    • Parcheggi numero e misure
    • Parcheggi vicino alle barche e coperti
    • Accesso alla zona a pagamento ( anche per il pubblico)
    • Accesso alle aree riservate
  • Vegetazione, alberi per ombra, alberi da frutto per socialità, rampicanti per ombra
  • Protezione del bacino/moto ondoso
  • Direzione porto, club, torre di controllo
    • reception h/24 in stagione estiva anche in ascolto tel/vhf/mail con servizio citofono o interfonico o vhf integrati
    • meteo
    • servizio ormeggiatori
  • Informazioni turistiche della zona e porto
  • Itinerari a piedi, bici, tender, barca
  • Il porto non deve essere aperto al pubblico ma permeabile
  • Viabilità interna in auto e a piedi, portici, percorsi coperti ecc.
  • Zona commerciale
    • esposizione e vendita di prodotti tipici di zona in zona ristorazione
  • Cantiere e servizi specifici
  • Destagionalizzazione (piscina coperta o copribile con acqua mare riscaldata)- solarium - SPA
  • Bagni e docce (nel futuro individuali, cioè ogni ormeggio avrà il suo bagno accogliente e riservato, come in albergo) e sauna, idro o SPA in struttura comune.
  • Efficienza energetica e green style (produzione corrente- impianti foto-foltaici e sperimentali, acqua calda con impianto solare, acqua piovana grandi serbatoi per lavaggio barche e utilizzi non potabili)
  • Spazi comuni ricreativi e tecnici (piccolo spazio attrezzato a officina in testa al pontile, barbecue, area bambini, spiaggia, piscina ecc)
  • Area piccoli/grandi eventi/premiazioni modulabile
  • Facilitatori di ormeggio
  • WI-FI con home page sia del sito web che della welcome-page di informazioni su tutti i vari aspetti di inter-relazione tra ospiti e marina, prezzi, orari, convenzioni, menù, eventi ecc)