1986 07 Articolo: E SE ANCHE L' AVVOCATO SCENDESSE DA AZZURRA?

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testo:

E SE ANCHE L' AVVOCATO SCENDESSE DA AZZURRA?

PORTO CERVO - Cerimonia raccolta, quasi tra pochi intimi, per il varo di Azzurra 3. Trecento invitati contro gli oltre duemila dell' anno scorso a Venezia. Colazione allo Yacht Club Costa Smeralda tra rigidi controlli, senza il rischio di veder sparire, come a Venezia un anno fa, quelle belle posate d' argento che destarono tanto scandalo. Il quadretto di famiglia, tra gente arrampicata sulle colline e ragazzotti radicali che hanno invaso il porticciolo con i loro gommoni, è sempre il solito: il ministro Spadolini, l' Aga Khan, la principessa Salimah, Gianni Agnelli, Riccardo Bonadeo, l' uomo copertina di Capital che impugna le redini organizzative del consorzio, il comandante Gianfranco Alberini, regista di tutta la storia Coppa America. Qualche filo bianco tra i capelli, qualche ruga in più ci rivelano impietosamente sotto il sole e lo scirocco afoso di Porto Cervo che sono già passati cinque anni da quando si cominciò a parlare di Azzurra. Gianni Agnelli si è presentato con jeans dai riflessi dorati e blazer nero doppiopetto con i bottoni che portano inciso lo stemma dello Yacht Club Costa Smeralda quello che ha lanciato agli australiani la sfida di Azzurra. Una strana "mise", quella dell' Avvocato, che fin da bambino è socio dello Yacht Club Italiano, il più prestigioso d' Italia senza ombra di dubbio nonchè concorrente di Azzurra perchè tiene le fila dell' altro consorzio, quello di "Italia". A chi glielo ricordava, l' Avvocato ha salomonicamente mostrato la cravatta che porta invece ricamato su seta il guidone del suo vero circolo. Un equilibrio diplomatico perchè l' Avvocato non è più in odore di santità con Azzurra. Tutte le chiacchiere e le polemiche lo hanno disgustato, costringendolo a ricordare ad alcuni collaboratori ciò che disse sei anni fa quando l' operazione Azzurra era ancora un fatto custodito in segreto: "Mi raccomando, non facciamo la figura dei soliti cioccolatai". Fra chicche, perline e caramelle, Azzurra invece da mesi è nell' occhio del ciclone e così l' idilliaco quadretto di famiglia non è riuscito a occultare alcune assenze e alcune gaffes che poco fanno presagire di buono per l' immediato futuro. Cino Ricci non c' era, ufficialmente perchè sta occupandosi, ed è vero, di Azzurra 4 che tutti avrebbero voluto vedere ieri qui a Porto Cervo. L' Avvocato Agnelli non ha parlato mentre l' anno scorso parlò eccome. Lo stesso Spadolini non sapendo più che dire di questa barca ha riesumato il pezzo forte del discorso di un anno fa citando Ulisse e l' insopprimibile spinta dell' uomo verso il mare. Poi ha gridato "Viva l' Italia", "Viva la Marina" e i ragazzotti radicali giù a fischiare dai gommoni. Ad allentare la tensione ha provveduto il vescovo di Tempio Pausania il quale in sostanza ha detto: "Va bene ragazzi, ai Mondiali non avete vinto niente ma insomma la vita è fatta anche di altre cose" e giù un bell' applauso. La bottiglia di spumante si è regolarmente rotta in un colpo solo e questo fa presagire bene secondo le antiche consuetudini marinare anche se qui tutti mormorano che in ottobre nelle acque australiane a regatare sarà Azzurra 4, la barca di Franco ed Ernesto Sciomachen che ieri neppure erano stati invitati. E a questo punto bisogna parlare di loro, delle barche. Azzurra 3, disegnata da Andrea Vallicelli, è rimasta sospesa a pelo d' acqua senza le solite minigonne-burla per nascondere la chiglia con le alette che così è stata golosamente divorata da fotografi e telecamere. Non si è capito bene il perchè. Le ipotesi sono due: primo, è la chiglia della vecchia Azzurra e tanto vale mostrarla per confondere un po' le idee. Secondo, l' utilità delle alette è stata molto smitizzata negli ultimi mesi, non hanno nulla di futuristico e allora tanto vale farle vedere. Le note illustrative ufficiali fornite ieri parlano di "una evoluzione di Azzurra 2". Infatti Azzurra 3 pesa 25 tonnellate contro le 26 della barca che a Perth nel febbraio scorso rimediò la ben nota figuraccia. Dunque un passo indietro nel peso e una avanti nelle prestazioni indubbiamente c' è. Le polemiche però vanno avanti dentro lo stesso clan. Così c' è chi dice che la colpa non è stata del povero Vallicelli ma di Cino Ricci che fornì indicazioni errate sui venti e sul mare australiani. Certo è che al ritorno dell' equipaggio da Perth nel marzo scorso si tentò, non senza bisticci e scambi di raccomandate, di cambiare Azzurra 3 mentre era già in cantiere. Qualcosa in realtà fu cambiato, ma troppo poco per rispondere in pieno alle nuove "drammatiche" esigenze del mare australiano. E così tutti con le maniche rimboccate a lavorare su Azzurra 4 che pesa ben tre tonnellate meno di Azzurra 3 e quattro meno di Azzurra 2. "Solo in Australia - ha detto l' Aga Khan - potremo fare dei confronti fra queste due barche che sono molto diverse fra loro". Ci saranno così due equipaggi e un po' di "pungolo" non farà male a nessuno. Qualcuno rimpiange Stefano Roberti, il timoniere licenziato dopo Perth (e che ora sta per passare alla barca concorrente "Italia") qualcuno si chiede a cosa serve Lorenzo Bortolotti se il timoniere sarà Mauro Pellaschier, qualcuno dice che Cino Ricci adesso vuole tornare a bordo. Tante chiacchiere mentre resterà un mistero per più di un mese il punto fondamentale: quale delle due barche è più indovinata? Lo sapremo in settembre. Le barche partiranno in nave da Genova il 6 agosto. Chissà se Azzurra 4 sarà puntuale all' appuntamento: qui aspettano solo che Cino Ricci, che ne è il padrino, vada in ritardo sul programma per farlo definitivamente.

dal nostro inviato CARLO MARINCOVICH