2018 05 Articolo: Fabio Perini assolto in appello L’evasione fiscale non ci fu
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Fabio Perini assolto in appello L’evasione fiscale non ci fu
Analogo esito per tutti gli altri imputati, compreso Francesco Sarti, direttore finanziario del Gruppo La Corte ha disposto il dissequestro delle azioni di Perini Navi, bloccate per un totale di 22 milioni di Donatella Francesconi
13 maggio 2018
VIAREGGIO. Sentenza d’appello col botto quella che ha visto Fabio Perini assolto, dai giudici del secondo grado, con formula piena perché il fatto non sussiste. Una decisione, quella della Corte d’Apello di Firenze, arrivata dopo la condanna comminata dal Tribunale di Lucca per il reato di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, in una vicenda che iniziò nel 2010 con una verifica fiscale del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lucca. Secondo le Fiamme gialle coordinate dal pm Piero Capizzoto ci sarebbe stata in ballo una evasione fiscale da oltre 25 milioni di euro, dal 2007 al 2010. «L’inventore e imprenditore Fabio Perini, fondatore di Faper Group, holding di aziende innovatrici quali Perini Navi e Futura», si legge nella nota diffusa dall’azienda, «era stato accusato, insieme a Francesco Sarti, direttore finanziario del Gruppo, di evasione fiscale ed estero-vestizione».
L’evasione - sono le parole dell’avvocato Sandro Guerra al “Tirreno” - «c’è quando si genera nuova ricchezza. E Perini non ha fatto questo». Guerra è entrato nella vicenda per l’appello, in un pool difensivo che ha visto al lavoro gli avvocati Marco Miccinesi, Enrico Marzaduri, Carlo Di Bugno (difensore di Sarti) e Giuseppe Bana, che tutelava gli interessi di Alexis De Bernardi, Angelo Mario De Bernardi, Marie Fiore Ries-Bonami, Jean Marc Heitz, Regis Donati, Vincenzo Arnò e Robert Arnold Reggiori. «Mi pare si possa parlare di montagna che partorisce un topolino», aggiunge Guerra: «Come non ricordare, infatti, che l’inchiesta era stata avviata ipotizzando il riciclaggio? Fa pensare, insomma, che poiché si era iniziato, qualcosa si doveva pur trovare».
La Corte - sottolinea il comunicato del Gruppo - «ha assolto gli imputati nel merito, dichiarando l’insussistenza di tutti i fatti, circostanza che induce a ritenere, in attesa delle motivazioni che saranno depositate entro novanta giorni, che il giudice di appello abbia accolto integralmente le tesi difensive, ritenendo evidente l’infondatezza di tutte le accuse». Da considerare, inoltre, che sono stati assolti anche gli amministratori delle società lussemburghesi cui erano stati contestati gli stessi reati. E che i giudici del secondo grado «hanno inoltre disposto l’immediato dissequestro delle azioni Perini Navi che erano state sottoposte a un provvedimento di confisca per un importo di circa 22 milioni di euro. Ed addirittura esteso l’assoluzione a tutti i reati prescritti».
Una volta note le motivazioni, la Procura di Lucca valuterà se ricorrere o meno. «Siamo del tutto sereni rispetto ad un eventuale
ricorso», conclude Guerra. Mentre Fabio Boschi, presidente di Faper Group, commenta: «Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia ed oggi è stato finalmente restituito l’onore ad un galantuomo e ad un Gruppo che hanno sempre operato nel rispetto della legge»