Resina epossidica

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Struttura di una colla epossidica. L'induritore di triamina è mostrato in rosso, la resina in nero. I gruppi epossidici della resina hanno reagito con l'indurente e non sono più presenti. Il materiale è fortemente reticolato e contiene molti gruppi OH, che conferiscono proprietà adesive.

https://it.wikipedia.org/wiki/Resina_epossidica

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Le resine epossidiche sono polimeri termoindurenti ottenuti da monomeri che contengono l'anello epossidico a tre atomi.


Ossido di etilene (ossirano)

Questa categoria di resine è la più utilizzata per la realizzazione di materiali compositi avanzati, ottenuti mediante la combinazione della resina con delle fibre. Le resine epossidiche sono vetrose a temperatura ambiente e vengono quindi miscelate con diluenti per abbassare la viscosità a livelli adeguati per l'impregnazione delle fibre. I diluenti sono stirene monomero e stirene ossido.

La viscosità di una resina epossidica senza diluente può variare moltissimo, da liquido a solida; di solito queste resine si presentano sotto forma di di-epossido, ossia di una catena lineare di molecole alla cui estremità trovano posto i gruppi epossidici (CH2-O-CH) con i quali reagiscono gli agenti leganti durante la polimerizzazione. I gruppi ad anello contribuiscono ad aumentare la rigidità e la resistenza al calore delle resine. Il processo di polimerizzazione è notevolmente diverso da quello di altre resine, infatti vengono usati induritori.

Le resine epossidiche sono dotate di caratteristiche fisiche superiori e tempi di reazione più brevi rispetto alle poliesteri e alle vinilesteri ma il loro prezzo è più elevato.

Le resine epossidiche più utilizzate sono ottenute a partire da bisfenolo A ed epicloridrina. Facendo reagire queste due molecole in ambiente basico, si ottengono degli oligomeri ciascuno contenente un anello epossidico. La reticolazione avviene tramite l'uso di ammine per reazione con gli anelli epossidici.


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